Le opere vincitrici della quarta edizione del Premio Montani Tesei
Ad ArtVerona 2023 prosegue il ricco programma di riconoscimenti volti a supportare le gallerie espositrici e gli artisti rappresentati.
Il Premio Montani Tesei, alla sua quarta edizione, è stato assegnato ex aequo a Matthew Attard (Galleria Michela Rizzo, Venezia) e Navid Azimi Sajad (Studio La Linea Verticale, Bologna).
Le opere vincitrici sono state segnalate da una giuria tutta al femminile, composta dall’avvocato Virginia Montani Tesei, fondatrice dell’omonimo Studio Legale e promotrice del Premio, Vanessa Carlon, direttrice di Palazzo Maffei Casa Museo, Verona, e Rosalba Impronta, fondatrice e direttrice di Made in Cloister, Napoli. A loro si unisce Katia Da Ros, giurata nel 2021 e oggi membro onorario del Premio.
“Entrambi gli artisti hanno elaborato una ricerca che ha nel bacino del Mediterraneo il suo epicentro culturale e visivo – recita la motivazione – Attraverso uno studio sul segno sviluppato con alfabeti visivi antitetici giungono entrambi alla celebrazione del Mediterraneo come crocevia di uomini e culture. Contaminazione e sviluppo di paradigmi condivisi celebrati in un momento storico di violenti contrasti.”
Il Premio Montani Tesei, promosso dallo Studio Legale Montani Tesei che opera nel campo del diritto dell’arte e dei beni culturali, è nato nel 2020 con l’intento di offrire un supporto concreto al sistema dell’arte in uno dei suoi momenti di maggiore difficoltà.
Il riconoscimento ha preso in considerazione tutti gli artisti esposti ad ArtVerona, senza barriere di medium e linguaggio. L’intento della committenza, infatti, non è solo quello di sostenere il sistema italiano tramite l’acquisizione di un’opera, ma anche quello di fornire una occasione di visibilità e approfondimento verso le ricerche portate in fiera con particolare attenzione alle istanze che meglio trattano la contemporaneità.
Navid Azimi Sajadi, “untitled” (Sigillum series), underglaze slip-painted sgraffito, 27,5×23 cm – 25,5×26,5 cm – 17×22 cm, 2020-2022, (Studio La Linea Verticale, Bologna)
Matthew Attard, Ship of Fools (emoji), 2023, stampa digitale su d-bond, 50 x 50 cm (Galleria Michela Rizzo, Venezia)
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Jingge Dong vince l’edizione 2022 del Premio Montani Tesei
Nato nel 2020 con l’intento di offrire un supporto concreto al sistema dell’arte in uno dei suoi momenti di maggiore difficoltà, il Premio Montani Tesei è promosso dallo Studio Legale Montani Tesei che opera nel campo del diritto dell’arte e dei beni culturali. Il premio verrà assegnato da una giuria interamente femminile e prenderà in considerazione tutti gli artisti esposti ad ArtVerona, senza barriere di medium e linguaggio. L’intento della committenza, infatti, non è solo quello di sostenere il sistema italiano tramite l’acquisizione di un’opera, ma anche quello di fornire un’ulteriore occasione di visibilità e approfondimento verso le ricerche portate in fiera con particolare attenzione alle istanze che meglio trattano la contemporaneità. A selezionare le opere degli artisti e ad assegnare il premio insieme alla promotrice saranno Giovanna Caruso Fendi, Amministratore Unico e Socio Fondatore di FOROF (Roma); Chiara Casolo Ginelli, impegnata nella condivisione della ricerca visiva di artisti emergenti e la rivalutazione di maestri non del tutto riconosciuti e Giovanna Stefanel, impegnata dal 2005 con Stofanel Investment a mettere l’architettura al servizio del benessere personale, del rispetto dell’ambiente, dell’eco-compatibilità. Insieme a loro vi sarà Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura Veneta, è Vicepresidente e Amministratore Delegato di Irinox SpA e Presidente di Irinox North America, e membro onorario del Premio.
Per l’edizione 2022 del Premio Montani Tesei è stato scelto il lavoro di Jingge Dong:
Il lavoro di Jingge Dong rappresenta un perfetto incontro della tradizione pittorica occidentale con quella orientale. La natura nomadica dell’artista lo mette nell’incredibile condizione di essere uno studioso scrupoloso, legato, ma al contempo esterno ad entrambe le realtà. Un cartografo apolide in grado di disegnare una mappa di sublime eleganza dell’immenso terreno della pittura figurativa.
Jingge Dong, Inner pond #2, 2022, olio su tela, cm 160×140, courtesy l’artista e L’Ariente Arte Contemporanea
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Federica Di Pietrantonio e Andrea Fontanari vincono la seconda edizione del Premio Montani Tesei Under 35
È stato assegnato a Federica Di Pietrantonio, rappresentata da The Gallery Apart, Roma, e ad Andrea Fontanari, rappresentato da Boccanera Gallery, Trento, Milano, il Premio Montani Tesei Under 35, alla sua seconda edizione, promosso dallo Studio Legale Montani Tesei che opera nel campo del diritto dell’arte e dei beni culturali.
Il Premio ha preso in considerazione tutti gli artisti Under 35 esposti ad ArtVerona, senza barriere di medium e linguaggio: l’intento della committenza, infatti, non è solo quello di sostenere i giovani tramite l’acquisizione di un’opera, ma anche quello di avvicinare le idee e visioni delle nuove generazioni ad un colloquio con il più maturo sistema dell’arte.
La giuria di quest’anno – composta da Virginia Montani Tesei, avvocato e promotrice del Premio, Mirta d’Argenzio, curatrice e critica, e Katia Da Ros, imprenditrice – ha voluto “premiare due artisti, Federica di Pietrantonio e Andrea Fontanari che, come binari paralleli, sono distanti ma corrono verso la stessa direzione. I due artisti sono uniti da una capacità unica di rappresentazione delle istanze del loro tempo, arrivando alla stessa sintesi attraverso tesi che non potrebbero mostrarsi più diverse. La loro capacità di utilizzare codici noti per creare qualcosa di assolutamente nuovo ed evolutivo incarna perfettamente i valori che da anni contraddistinguono lo studio Montani Tesei.
Andrea Fontanari, Confinement, 2021, olio su tela, 20×25 cm. Courtesy Boccanera Gallery, Trento, Milano
Federica Di Pietrantonio, Sweet Dreams, 2021, smalto su tela, 195×300 cm. Courtsey The Gallery Apart, Roma
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Premio Montani Tesei Under35
PREMIO MONTANI TESEI UNDER 35
L’edizione 2020 di ArtVerona vede la collaborazione con un nuovo partner, una realtà giovane e prestigiosa che sosterrà gli artisti Under35 presenti in fiera con un premio acquisizione: lo Studio legale Montani Tesei.
Lo Studio è specializzato in diritto dell’arte, e tutela aziende e privati nel rapporto col sistema dell’arte. La sua mission si concentra in particolare su quelle forme di sensibilizzazione del mondo della cultura e del collezionismo volte a creare una consapevolezza e una adeguata conoscenza del sistema normativo vigente.
Con queste premesse, è venuta naturale l’idea di un premio acquisizione dedicato agli artisti più giovani, quelli che hanno più bisogno di supporto ma che allo stesso tempo possono essere portatori di idee che migliorino e innovino il sistema anche al di fuori del mondo dell’arte. La selezione riguarderà quindi tutti gli artisti under 35 esposti ad ArtVerona senza barriere di medium e di linguaggio!
L’avvocato Virginia Montani Tesei, fondatrice dello studio, è nata nel 1986 e commenta con un tocco di ironia la sua decisione di sostenere un premio under 35, una scelta tutt’altro che banale ma in questo caso anche molto personale:
“Sostenere la generazione di creativi della mia età o più giovane mi sembra la cosa più naturale. Penso a me e ai miei coetanei nati nell’anno dell’esplosione di Chernobyl, laureati durante il crack di Lehman Brothers e che, a quasi 35 anni, devono fare i conti con il Covid che mette a rischio progetti e ambizioni. Quindi si, sostenere la mia generazione spesso definita ingiustamente quella dei bamboccioni, mi sembra il modo migliore per dare un piccolo contributo all’arte italiana in un momento così complicato”.
Il Premio attiverà il coinvolgimento del pubblico di ArtVerona: la giuria composta da Sveva e Francesco Taurisano (collezione Taurisano, Napoli), Sabrina Comin (Project Manager di TRA Treviso Ricerca Arte) e Virginia Montani Tesei, selezionerà 8 artisti under 35 tra quelli rappresentati dalle gallerie che partecipano alla fiera. I loro nomi verranno condivisi sulla pagina Instagram di Artverona e potranno essere votati: la giuria aggiudicherà il Premio scegliendo uno dei tre nomi che avranno avuto maggior consenso online.
La shortlist degli otto finalisti verrà pubblicata anche sul sito della fiera e sulla piattaforma Artshell.
Il Premio Montani Tesei è pensato da un lato per supportare la generazione under 35, da un lato per sviluppare insieme ai giovani una mentalità focalizzata sulla tutela della ricerca visiva. Una volta assegnato il Premio quali strategie pensi di mettere in campo per stimolare questo percorso?
Virginia Montani Tesei: Quello che mi ha spinto a istituire questo premio, oltre al desiderio di sostenere attivamente il mercato degli artisti Under 35 con un’acquisizione, è la volontà che si ritrova anche nella mission dello studio di aumentare la consapevolezza delle possibilità e degli obblighi legali per tutti gli attori del sistema dell’arte.
Troppo spesso gli artisti non vengono considerati alla stregua di altri professionisti, il più delle volte per una mancanza di conoscenza di diritti e doveri collegati al “mestiere dell’Artista”.
Lo scopo dello studio è quello di sostenere gli artisti emergenti e non, diventando anche un punto di riferimento per sviluppare al meglio la loro professione attraverso una conoscenza capillare del diritto che la regola.
Dato il target del Premio, ho pensato poi a una giuria i cui membri siano accomunati da un lato da una vicinanza generazionale con gli artisti, e dall’altro dall’impegno specifico nei confronti della produzione del presente. Il gruppo è quindi composto da due collezionisti, Sveva e Francesco Taurisano, che elaborano strategie di supporto alla ricerca visiva efficaci e attente all’emergere delle dinamiche del nostro tempo, e Sabrina Comin, project manager di TRA Treviso Ricerca Arte, che da anni propone un programma culturale di alto livello e con un ottimo risultato in termini di penetrazione del territorio. Insieme a loro condividerò non solo un percorso di scelta, ma anche uno scambio volto al sostegno attivo al sistema dell’arte, un sostegno che va ben oltre la semplice acquisizione di un’opera, ma che ambisce a sviluppare un insieme di attività pensate per approfondire il lavoro e la ricerca dell’artista.
Lo Studio Montani Tesei ha la sua sede principale a Roma e si occupa esclusivamente di diritto dell’arte. In un momento storico come questo, in cui le opere hanno sempre più una condivisione digitale, che consiglio daresti ai giovani artisti sul fronte della tutela del loro lavoro?
Virginia Montani Tesei: Il primo consiglio che mi sento di dare agli artisti oggi è di creare sin da subito il loro Archivio anche e soprattutto in vista del sovra utilizzo che si fa oggi delle immagini dei lavori.
Quello che deve essere chiaro è che lo sviluppo di internet e dei social network è al contempo una grandissima opportunità ed un rischio concreto. Gli artisti di oggi vivono un’epoca di grandissima velocità in cui le informazioni possono raggiungere i quattro lati del globo in un istante ma, come contropartita, questo richiede che si mettano in atto dei meccanismi di tutela attiva per combattere la sostanziale mancanza di controllo sulle immagini una volta pubblicate in rete.
E a un collezionista?
Virginia Montani Tesei: Con i collezionisti stiamo facendo un lavoro differente.
Gran parte del collezionismo familiare in Italia viene da anni in cui non si prestava molta attenzione alla gestione ed organizzazione della collezione.
In Italia, ancora oggi, considerare la propria collezione anche come un asset familiare o societario è ancora da molti considerato inappropriato quando invece l’amministrazione efficiente e la valorizzazione della collezione costituiscono per il collezionista una vera e propria risorsa a disposizione sia della crescita e della valorizzazione della collezione sia, per l’altro estremo, a costituire il collaterale in un’operazione di art finance.
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ArtVerona è lieta di annunciare il vincitore del Premio Montani Tesei Under35
ArtVerona è lieta di annunciare il vincitore del Premio Montani Tesei Under35:
Vasilis Papageorgiou (1991)
Rappresentato da UNA Galleria
Dopo aver analizzato le 122 gallerie partecipanti ad ArtVerona, la Giuria composta da Virginia Montani Tesei (promotrice del Premio), Sabrina Comin (TRA Treviso Ricerca Arte) e Sveva e Francesco Taurisano (CollezioneTaurisano) ha scelto di focalizzare la propria attenzione su quelle realtà che hanno per mission il sostegno alle giovani generazioni. Coerentemente con il concetto di #italiansystem elaborato da ArtVerona, la Giuria ha scelto di concentrarsi sul sistema italiano: sulla base di queste premesse sono state valutate le proposte esposte su Artshell, ma, proprio come se la fiera si fosse svolta in presenza, le gallerie sono state contattate per approfondire la ricerca degli artisti visionando anche altre opere e portfoli.
È nata così una lunga lista di artisti su cui il gruppo si è confrontato apertamente, e da queste riflessioni sono stati estrapolati otto nomi, ciascuno dei quali portatore di contenuti e approcci differenti. La selezione dà spazio a una certa varietà di linguaggi, dalla pittura al video, e dalla scultura alla fotografia e le pratiche digitali per tentare di rimandare la varietà della ricerca visiva italiana.
Atteso il particolare momento che ha colpito il mondo che ha portato ad un inaridimento dei rapporti umani, il Premio con la Fiera al fine sia di ripristinare un rapporto quanto più diretto tra pubblico e artista che di sostenere gli artisti ed il sistema dell’arte italiano ha deciso di condividere il proprio lavoro con il pubblico.
Attraverso il profilo Ig della Fiera è stato pubblicato il frutto del lavoro e della ricerca della giuria: gli 8 artisti che la giuria ha ritenuto possibili vincitori del Premio.
Il riscontro è stato al di sopra di ogni previsione: la fiera ha raccolto quasi 700 voti, e gli artisti più sostenuti sono stati (in ordine casuale) Emilio Vavarella, Clarissa Baldassarri, Vasilis Papageorgiou e, per pochissimi voti di differenza, Ruth Beraha.
La scelta di premiare Vasilis nasce da suo ragionamento sull’opera e la sua collocazione nel mercato: scegliere di attribuire come titolo il valore dell’opera.
Una scommessa, un azzardo: quale definizione più calzante per descrivere il prezzo per un’artista emergente? Svincolato dal materiale, dalla tecnica e spesso anche dalla dimensione, non si tratta forse, in ultima battuta, di un gentlemen agreement fra artista e collezionista?
L’opera di Vasilis Papageorgiou denuncia la sua scommessa dichiarando apertamente un prezzo, sta al collezionista decidere se premiare o meno questa scommessa facendo collimare il prezzo (ex-ante e arbitrario) con il valore (ex-post ed effettivo) dell’opera.
Papageorgiou vince la sua partita, aggiudicandosi grazie al senso, quasi programmatico, del suo lavoro la prima edizione del premio Montani Tesei per artisti under 35.
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La necessità di distruggere è una possibilità accettabile?
L’atto di opposizione alla commercializzazione della propria opera compiuta da Bansky domina oggi ogni supporto di informazione lasciando nell’incredulità e nella rabbia una gran parte degli operatori del mercato dell’arte.
Com’è noto, Bansky con i suoi lavori si è reso portavoce di provocazione e critica anche verso il mercenario e incoerente sistema dell’arte.
L’opera, une versione inedita del più celebre soggetto di Bansky “Girl with balloon” era in proprietà ad un collezionista privato e celava all’interno della sua cornice un meccanismo di autodistruzione. Tale meccanismo, sconosciuto al collezionista, avrebbe agito in autotutela nel caso in cui il proprietario la avesse venduta in asta, profanando il messaggio alla base dell’opera e violando l’onore e la reputazione dell’autore stesso.
Questa nuova provocazione artistica ha creato un precedente i cui profili giuridici richiamano una riflessione sull’applicabilità del diritto d’autore, quantomeno in Italia
In Italia, l’art. 20 della Legge sul Diritto d’autore, riserva all’autore il diritto di opporsi anche a qualsiasi atto a danno dell’opera stessa che possa essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione. Una tesi ritiene che la lesione all’onore e alla reputazione dell’autore si ha anche quando la modificazione o la scorretta comunicazione dell’opera possano indurre il pubblico a formarsi un giudizio sulla personalità dell’autore sensibilmente diverso da quello che deriverebbe dalla corretta percezione.
Pertanto l’atto di distruzione avvenuto nelle sale di Sotheby’s per mano dell’artista potrebbe essere la concretizzazione – dai toni esasperati – della tutela riconosciuta all’autore verso il proprio lavoro.
Dall’altro lato è indubbio che l’atto in sé ha costituito una performance dell’autore stesso, vi sono già commenti sul futuro dell’opera ormai parzialmente distrutta.
Di chi è dunque la responsabilità di questo atto e qual è oggi il suo valore? — Vi è da precisare che abitualmente, in sede d’asta, la proprietà dell’opera non passa nella sfera patrimoniale dell’acquirente al battito dell’ultimo colpo di martello, bensì quando avviene il pagamento da parte dell’acquirente. Sebbene al momento della sua autodistruzione l’opera fosse in custodia alla casa d’aste, non vi si potrebbe attribuire una responsabilità della stessa poiché il meccanismo era stato precedentemente inserito nella cornice e attivato a distanza.
Difatti, l’atto di distruzione è stato accompagnato da effetti teatrali, al tocco del martello di aggiudicazione per 1.18 milioni di euro, è suonato un allarme – come a richiamare l’attenzione di tutti i presenti – e immediatamente l’opera si è autodistrutta di fronte allo sgomento di tutta la sala. Bansky ha rivendicato la paternità dell’accaduto mostrando su un social network la costruzione del tagliacarte all’interno della cornice.
Quanto accaduto – paradossalmente – ha donato indubbiamente all’opera un carattere ancora più unico aumentandone, forse, anche il valore commerciale e contribuendo al paradosso per il quale un atto di critica al sistema dell’arte possa diventare vittima del sistema stesso.
Sebbene l’opera ad oggi sia stata gravemente danneggiata il suo valore economico è plausibilmente aumentato mettendo in luce la sostanziale indipendenza di quest’ultimo dalla fisicità dell’oggetto.
L’ultimo atto di questo gesto artistico sarà compiuto quando e se l’acquirente vorrà concludere la vendita, entrando in possesso di una costosissima mangiata di coriandoli di Bansky.
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L’arte di collezionare arte
Il mercato dell’arte in Italia, nel primo semestre 2017, ha avuto una contrazione del 6,3%, mantenendo tuttavia il quinto posto nel ranking mondiale.
Dal rapporto semestrale di Art Price si evidenzia che il mercato dell’arte internazionale ha chiuso il primo semestre 2017 con una crescita generale del +5,3%, per un valore complessivo delle transazioni in asta pari a 6,9 miliardi di dollari. Il paese leader del mercato, con un fatturato di oltre 2,2 miliardi di dollari, sono gli Stati Uniti che hanno sovrastato il mercato cinese che ha visto una contrazione pari al 12%, con un fatturato al di poco sotto i 2 miliardi di dollari.
Il mercato dell’arte in Italia, nel primo semestre del 2017, ha avuto una contrazione pari al 6,3%, mantenendo tuttavia il quinto posto nel ranking mondiale.
I canali maggiori di vendita per le opere d’arte ad oggi sono individuati nelle Case d’asta e nelle gallerie d’arte che nel 2016 hanno rappresentato il 51% degli scambi totali secondo il rapporto di Clare McAndrews. La galleria rimane il canale più importante soprattutto per gli acquisti di giovani artisti emergenti. L’acquisto di opere di artisti emergenti pur rappresentando la parte minore delle transazioni finanziarie del mercato dell’arte costituisce una quota di mercato in espansione. Questo tipo di opere oltre ad essere maggiormente accessibile in termini di prezzo costituisce per il collezionista un maggiore stimolo verso la creazione di una collezione ponderata che abbia la possibilità di vedere crescere il suo valore nel tempo. Sebbene collezionare giovani artisti comporti un maggiore rischio per l’investimento iniziale è anche possibile che il collezionista veda un maggiore aumento del valore dell’opera rispetto ad un’opera appartenete ad un artista storicizzato, il cui valore è garantito in un range di prezzo definito.
Difatti l’acquisto di opere di artisti storicizzati e musealizzati costituisce una scelta protezionista per il proprio investimento verso improvvise oscillazioni del valore sul mercato. Il valore economico di un’opera non è definibile in assoluto bensì è costruito dal suo valore culturale e da numerose variabili intrinseche e estrinseche all’opera stessa. L’importanza storico-artistica dell’artista, la galleria di riferimento, le caratteristiche tecniche dell’opera, ovvero la sua storia collezionistica e la provenienza, sono solo alcuni degli elementi che incidono sulla determinazione del valore dell’opera. La galleria di riferimento dell’artista, soprattutto nel caso in cui esso sia emergente, costituisce un elemento di valutazione importante per il collezionista. Per permettere una crescita costante del giovane artista e una sua maggiore sopravvivenza nel mercato, molte gallerie, ad esempio, tendono a ponderare l’offerta delle opere da proporre sul mercato al fine di calcolare e ridurre il rischio della svalutazione del valore dell’artista. Si tende a presentare il giovane artista ad eventi come le biennali o le fiere, fino a proporre l’acquisto delle opere di artisti emergenti a musei così da garantire una maggiore protezione verso consistenti oscillazioni del mercato.
Sebbene attento alle proposte artistiche del mercato, il collezionista seguirà il proprio gusto e la propria passione nel formare la sua collezione, che sia di giovani artisti emergenti ovvero di artisti più storicizzati, tuttavia questa collezione, con il trascorrere del tempo, costituirà un asset patrimoniale al pari dei più comuni quali immobili e strumenti finanziari. Proprio in quest’ottica, anche l’opera d’arte sta iniziando ad essere oggetto di operazioni finanziarie come gli Art Loan, ossia prestiti finanziari garantiti dalle opere stesse. In Italia non vi è una tradizione finanziaria come quella di altri paesi come gli Stati Uniti dove queste operazioni sono divenute comuni, tuttavia i grandi istituti di credito hanno iniziato ad offrire ai propri Clienti sia un ufficio di art advisory che la possibilità di concludere operazioni finanziarie garantite da opere d’arte. Anche dai dati rilasciati dall’AIFO (Associazione Italiana Family Office) si evidenzia una crescita della domanda per una consulenza patrimoniale complessiva, che veda una gestione improntata sulla diversificazione degli asset patrimoniali, come gli investimenti in opere d’arte.
Il crescente aumento delle transazioni occasionali concluse tra privati da cui si sono ottenute importanti plusvalenze hanno attratto le attenzioni del legislatore che, nella bozza della legge finanziaria 2018 per la prima volta inseriva una norma in cui si assoggettava il capital gainottenuto dalla vendita occasionale di opere d’arte tra privati alla tassazione come un reddito diverso ex art. 67 comma 1 lett. (i) del TUIR. La severità e la novità di questo provvedimento ha avuto parere negativo dal Mibact e non ha visto la luce nel testo definitivo della legge di Bilancio 2018.
Questo articolo è apparso per la prima volta su Inside Art.
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Attestato di libera circolazione: rilascio e patologie
SOMMARIO:
1. Premessa
2. Attestato di libera circolazione
2.1 Procedimento per la richiesta di rilascio dell’attestato di libera circolazione
3. Diniego dell’Attestato di libera circolazione
4. Potere di annullamento in autotutela della P.A.
4.1 Autotutela verso il rilascio dell’attestato di libera circolazione.
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La gestione e trasmissione della collezione
SOMMARIO:
1. Introduzione
2. La due diligence dell’opera
3. Gli strumenti di gestione e pianificazione della collezione
3.1 La fondazione
3.2 Il trust
4. Conclusioni
1. Introduzione.
L’esponenziale crescita del mercato dell’arte ha trasformato il collezionista in un investitore attento a soddisfare sia la propria anima estetica che l’esigenza di concludere un investimento finanziario.
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Casa d’Aste Sant’Agostino, Torino
L’arte e il suo diritto: novità, rischi e possibili soluzioni — L’avv. Montani Tesei in questa sede esaminava le buone regole giuridiche per il collezionista durante la creazione della collezione e gli strumenti giuridici messi a disposizione dall’ordinamento italiano ed internazionale disposizione del collezionista e della sua famiglia sia per la gestione della collezione che per il passaggio generazionale della stessa.
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